Il termine inglese caregiver viene utilizzato per definire quella persona che gestisce un paziente che ha bisogno di assistenza e che si impegna nelle attività quotidiane di cura dell’assistito. In un contesto come quello italiano in cui si registra un generale invecchiamento della popolazione, anche grazie ai progressi in campo medico e sanitario, il ruolo del caregiver sta assumendo sempre maggiore importanza.

In molti casi, però, la persona chiamata a svolgere compiti di assistenza non dispone degli adeguati strumenti per fornire il giusto supporto.

Liferesult è una startup che si occupa di sviluppo e commercializzazione di prodotti e soluzioni fortemente innovativi e servizi ICT tecnologicamente avanzati legati al distretto tecnologico delle Scienze della Vita. Grazie ad un dipartimento specializzato, fornisce prodotti e servizi ad alto uso di tecnologia, riguardanti nella fattispecie l’ambito dell’assistenza domiciliare. Basandosi su Omniaplace, la piattaforma software ideata da eResult per la gestione strutturata e integrata di informazioni, Liferesult ha sviluppato Omniacare, un software ideato specificatamente per il settore socio-assistenziale e sanitario, in grado di fornire strumenti sia agli operatori che prestano assistenza, sia agli assistiti, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di chi necessita di particolari attenzioni nelle attività quotidiane e di chi, ogni giorno, se ne prende cura.

Vi proponiamo ora alcune curiosità su questa innovativa startup, leggendo l’intervista svolta da Syrus Blog a Paolo Casacci, CEO di Liferesult.

Ciao Paolo, è un piacere conoscerti e grazie per il tempo che ci stai dedicando. Raccontaci qualcosa in più su Liferesult.

Forse è un aspetto poco noto, ma Liferesult è una azienda di “imprenditoria femminile”, in cui la base sociale è costituita interamente da donne. E’ questa una caratteristica non comune nel mondo imprenditoriale. Io ricopro il ruolo di presidente riportando poi al CDA.

Come e quando è nata l’idea di Liferesult?

Liferesult è nata dalla volontà di fornire soluzioni innovative, in grado di migliorare la qualità della vita di persone fragili ed anziane. Esiste un bisogno sociale crescente di strumenti che aiutino le persone a mantenersi attive ed in buona salute, con l’avanzare dell’età. Parliamo di salute fisica ma anche psicologica, in quanto si assiste per molte persone anche ad una riduzione del livello di socialità. I due aspetti poi si influenzano reciprocamente. Problemi fisici portano ad uscire meno, il frequentare meno persone porta a fenomeni di depressione che innescano problemi fisici o li aggravano. Oltre all’aspetto sociale, si crea poi un aspetto di aggravio dei costi sul sistema sanitario, in quanto il peggioramento delle condizioni di salute si traduce in un aumento dei ricoveri.

In che modo avete lanciato la vostra startup? Vi siete avvalsi di campagne di crowdfunding?

La startup si è avvalsa di un proprio capitale iniziale, per poi proseguire la propria attività avvalendosi di finanziamenti derivanti dall’aver presentato progetti di ricerca che si sono collocati ai primi posti delle graduatorie di valutazione, grazie al loro elevato livello di innovazione ed alla capacità di fornire soluzioni ritenute efficaci. Questo ha consentito di trasformare le idee progettuali in strumenti e servizi, arrivando alla realizzazione di prototipi per la sperimentazione sul campo, con utenti che hanno fornito il loro prezioso contributo nella realizzazione di soluzioni semplici da usare, che rispondessero a necessità reali.

Come funziona Omniacare?

Omniacare è un “sistema hardware/software aperto”, in costante divenire, sviluppato appositamente per il settore socio-assistenziale e sanitario. Fornisce strumenti e funzionalità per le persone fragili e i loro caregiver. Lo scopo principale di Omniacare è quello di migliorare la qualità della vita di chi necessita di particolare attenzione nelle attività quotidiane e di chi se ne prende cura, giorno dopo giorno. Il sistema utilizza tecnologie avanzate che consentono un monitoraggio costante dello stato di salute del paziente fragile e/o anziano. Grazie a ciò, caregiver e operatori sanitari sono in grado di fornire assistenza a distanza ed in tempo reale, ricevendo avvisi ed alert in caso di criticità rilevate e potendo comunicare direttamente con i propri assistiti. Omniacare consente una gestione facile e completa dei pazienti, con estese funzionalità di cartella clinica, archivio esami e referti, gestione patologie e terapie. Grazie a questo, medici e operatori sanitari beneficiano di funzioni avanzate per la valutazione dello stato di salute del paziente ed i relativi trattamenti. Ogni nuovo progetto ci consente di sviluppare nuovi moduli ed arricchire il sistema di nuove funzionalità.

In che modo la vostra startup cerca di migliorare la qualità della vita di tutte quelle persone che rientrano nelle fasce più deboli?

I progetti di ricerca sono il modo per realizzare nuovi prodotti e servizi che in una fase successiva vedono poi la possibilità di immissione sul mercato. In tal modo si possono fornire strumenti per soddisfare un bisogno che altrimenti rischierebbe di rimanere latente ed inascoltato.

Che progetti avete per il futuro?

I progetti sono di proseguire nella strada della ricerca, seguendo le evoluzioni sociali e tecnologiche, cercando sempre di fornire nuove soluzioni per i problemi delle persone. Valutiamo anche la collaborazione con altre imprese per facilitare la realizzazione e l’immissione sul mercato di prodotti frutto di queste ricerche.

Curiosità: sappiamo che Liferesult lavora anche con le Istituzioni per definire nuovi servizi e strumenti tecnologici. Attualmente sono in corso dei progetti?

Abitualmente abbiamo più di un progetto in corso ed operiamo anche al di fuori dell’ambito dell’AAL (Active and Assisted Living). In questo momento è prossimo all’avvio un progetto di ricerca in ambito Industria 4.0 legato in generale al riutilizzo degli scarti nella produzione in fibra di carbonio. Noi ci occuperemo dello sviluppo di un sistema per il monitoraggio delle condizioni di lavoro degli operatori per evitare l’insorgere di problematiche legate alla postura ed al tipo di movimento. Recentemente si è chiuso il progetto di ricerca denominato “Rehab-Dem” su bando del Ministro dello Sviluppo Economico, in cui abbiamo proceduto alla realizzazione di un sistema ICT integrato per l’implementazione della terapia di riabilitazione per pazienti affetti da Alzheimer.

Per scoprire di più su Liferesult visita il sito web https://www.liferesult.it/it-it/